1917 di Sam Mendes

1917 di Sam Mendes. Pura epicità cinematografica!

So.. Here’s the deal: girare un film INTERAMENTE in piano sequenza, per due ore buone, diventa leggermente claustrofobico e martellante. Il ché, diciamolo, considerando la tematica è a dir poco calzante.

 

1917

Colin Firth è il Generale Erinmore.

Se in altri casi, il mal di testa, l’ansia, il senso di soffocamento e d’impotenza sarebbero stati motivi di bocciatura, di flop (sotto l’aspetto prettamente tecnico) qui, Mendes sbanca e trova e trae la sua forza proprio e soprattutto da questo.

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1917

La trincea. tutto nasce e finisce lì.

Oltre al suo notorio tocco (stile registico) che scava nelle emozioni e nella psiche umana, la regia di Mendes è incentrata perlopiù sulle storie e sulle relazioni interpersonali dei personaggi a discapito della mera e semplicistica spettacolarizzazione fine a sé stessa e puramente intrattenitiva (da “classico film da guerra” per intenderci).
Questa la sua forza, questa la sua peculiarità. L’andare oltre. Perfino in film in cui non te l’aspetteresti!
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1917

Un frame dal film.

1917 è un viaggio inaspettato, al cardiopalma e al tempo stesso emozionale in cui ti ritrovi (volente o nolente) catapultato in un universo visivamente accattivante, poetico EVOCATIVO quasi a sfiorare il religioso, ma allo stesso tempo angosciante con una regia (che mi verrebbe da definire “da videogioco”) immersiva, in prima persona, dalla quale si esce saturi sia a livello umano, che cinematografico, che culturale!

1917

George MacKay, protagonista del film.

Lasciatemelo dire, Mr. Mendes rimane un mastro cineasta con i “controstrafiocchi”!
Vera e propria goduria per gli occhi, per il cuore e per la mente dello spettatore, soprattutto dalla seconda parte in poi..
1917

Benedict Cumberbatch è il colonnello Mackenzie.

Certe scene sono un puro visibilio ottico! Basti pensare a quella del protagonista che si fa largo in una giungla di fiamme, che ha un sacco di richiami di genere e stilistici.

Chapeau 👏🏻

Mariacarla Marchese